Ciao Antonio

Primo pomeriggio di domenica.
Un sole pallido dietro i vetri, immagini di una insensata guerra sugli schermi di casa.
Una telefonata.
Una notizia aggiunge dolore all’inquietudine.
Antonio Bardin ci ha lasciato.
Aveva partecipato, nel fine settimana, ai Campionati a coppie di Società a Salsomaggiore insieme a Norberto Cherubin a rappresentare il BACCH.
Probabilmente non stava già bene perchè, sembra, la coppia si sia ritirata prima dei turni finali.
Lo conoscevo da quasi cinquanta anni, come pochi altri ormai fra i soci del BACCH.
La prima cosa che mi viene da dire pensando ad Antonio è che era un signore, ma di quelli veri.
Mai una parola di troppo, un commento sopra le righe.
Se richiesto, usava piuttosto una garbata ironia per esprimere le sue opinioni.
Maestro di stile ed intelligenza bridgistica.
Certamente uno dei giocatori più apprezzati e conosciti nel panorama del bridge comasco, aveva raggiunto la qualifica di “master”.
Fra i maggiori successi l’aver conquistato nel 2013 il diritto a rappresentare l’italia ai Campionati di Ostenda con la squadra di Varese in coppia con Franco Garbosi e con Paolo Uggeri e Silvio Tosi.
Ma Antonio non era conosciuto ed apprezzato solo in Lombardia.
Lo testimoniano i saluti affettuosi ed addolorati che alcuni dei più forti giocatori italiani hanno voluto lasciare sul web.
E non era solo un campione di bridge.
Mi piace ricordarlo come appassionato di calcio (tifava da sempre Inter e Como) e di atletica.
Esperto gastronomo, conoscitore di vini, riusciva sempre a trovare, anche nelle località più sperdute il posto giusto dove mangiare bene.
Fra i miei ricordi personali ho quello di una volta, non mi ricordo più l’anno, che andammo, accompagnati dai rispettivi figli maschi, a Verona per assistere ad uno spareggio per la promozione del Como.
La vittoria fu la scusa per fermarci lungo la strada del ritorno a festeggiare con una degna cena in un locale che, ovviamente, solo lui conosceva.
Ciao, Antonio.
Sicuramente avrai riincontrato altri cari amici che ti hanno preceduto.
Aspettaci.
Faremo un altro duplicato.

(testo a cura di Pippo Caruso)